Parliamo di cervicalgia, patologia messa in primo piano tra le problematiche muscolo-scheletriche più indennizzate dal sistema sanitario. L’istituto superiore della sanità calcola che, negli ultimi 10 anni, i casi di cervicalgia si sono moltiplicati di almeno 10 volte e che un quarto delle persone che svolgono un lavoro d’ufficio lamentano disturbi alla cervicale. Si stimano oltre 8,4 milioni di casi di disturbi accertati nell’ultimo anno, senza contare i casi non dichiarati.
La risposta per i ricercatori è molto semplice: l’aumento delle attività d’ufficio, l’inattività muscolare, le tensioni create dal fissare per ore lo sguardo sullo schermo ed il lavoro su schermi sempre più piccoli, notebook o tablet. Tutto può esordire da semplici tensioni muscolari; esse moltiplicate ad una vita lavorativa sedentaria che occupa generalmente ¼ della giornata, per una settimana e così via per svariati anni, sfocia infine in problematiche muscolo-scheletriche ben più gravi come: cervicobrachialgie, discopatie ed alterazioni posturali di varie entità ben più difficili poi da sradicare. Il concetto di prevenzione è purtroppo assai lontano dal nostro modo di pensare; generalmente non poniamo particolare attenzione ad un dolore finchè esso non diventi particolarmente invalidante e persistente.
Noi operatori del settore ci ritroviamo la maggior parte delle volte ad agire quando un problema è già instaurato e quindi più difficile da eliminare.
Il primo passo consigliato per chi ha una vita d’ufficio è quello di prendersi delle semplici pause attive di 5 minuti ogni ora per cambiare postura ed effettuare piccoli, ma necessari, movimenti per attivare le fibre muscolari, cambiare la posizione degli occhi ed effettuare movimenti delle braccia. L’instaurarsi di una tensione, infatti, porta alla perdita di elasticità delle fibre muscolari che con il tempo può alterare il fisiologico rapporto e distanza tra le articolazioni, nonché portare a fastidiose sintomatologie quali: mal di testa (cefalea muscolo-tensiva), parestesie degli arti superiori, nausee e vertigini. Sintomi questi che nascondono un problema più profondo che necessita di controllo dal vostro ortopedico e trattamenti specialistici fisioterapici.
Chiamate subito per una prima visita gratuita! Insieme risolveremo finalmente quel vostro fastidioso problema attraverso un programma di terapie strettamente personalizzate.
Traduzione e adattamento a cura di Matteo Serafini e Dario Maniscalco